Faccio un grande sforzo per addormentarmi la sera. Mi sdraio di lato, apro leggermente la bocca, faccio dei grandi respiri e cerco di rassicurarmi pensando di essere sana, che i polmoni funzionano e che il peso che sento al petto è solo paura. Eppure in certi momenti prende il sopravvento l’ansia, il fiato corto, i battiti aumentano, il sudore freddo, il caldo, la gola che stringe. Il posto in cui sono si fa piccolo e io ho bisogno di spazio, di abbandonare l’ufficio in cui sono, la metro, la mia casa. Devo camminare veloce così da giustificare tutti i sintomi. Cerco di governare la mia mente, prendo anche una caramella per la gola che si fa arida, ingerisco due pastiglie di Ignatia che mi convincono a calmarmi. Forse sono effetti placebo. Meglio, perché significa che è tutto nella mia testa. Leggo tante notizie, troppe, la conta serale, le esperienze dirette, i dpcm, scelgo le fonti, ho un’ascolto attivo. 16 ore al giorno complessive di utilizzo Iphone. Smettere di essere informata mi crea peró angoscia, desidero sapere cosa succede per non cadere nelle opinioni.
Torno a casa, lascio le scarpe antinfortunistiche in garage, mi svesto in lavanderia, appendo il giubbotto al gancio e lascio a terra lo zaino. Metto gli abiti indossati a lavoro in lavatrice, lavo le mani e le braccia fino ai gomiti. Salgo in intimo in camera e metto il pigiama, faccio i lavaggi nasali, disinfetto il badge, le chiavi della macchina e di casa, la cover e lo smartphone.
Penso che sono contenta che i miei nonni non ci siano più, la loro assenza rappresenta un’apprensione in meno. Poi irrigidisco perché a casa mia qualcuno che esclama “Nonni!” c’è, ed è mio nipote di quasi due anni che videochiama i miei genitori. Io sono la loro coinquilina, spero il più possibile di lasciare i rischi di un contagio dietro la porta. Voglio esserne sicura, come faccio a gestire il dubbio?
Realizzo che nella mia camera ho tante cose inutili, ogni oggetto rappresenta il tempo di scelta che ho impiegato in un negozio, il denaro guadagnato e speso. L’effimero è utile solo perché mi fa capire che le preoccupazioni erano altre.
Per stasera ancora, farò un grande sforzo ad addormentarmi. Mi sdraierò di lato, aprirò leggermente la bocca, farò dei grandi respiri e cercherò di rassicurarmi pensando di essere sana, che i polmoni funzionano e che il peso che sento al petto è solo paura.
Spero che questa, guidi la mia sopravvivenza anche domani. Un giorno in meno.
Sarò felice di leggere i consigli che vorrete condividere con me su come migliorare il mio stato emotivo e le relazioni con gli altri.
Grazie per il vostro tempo.
Michela
Ciao Michela,
le tue parole sono molto toccanti, la scansione dei tuoi gesti da il senso dell’importanza che si da a ogni passo e mossa che si compie nel quotidiano, soprattutto per chi come te non si è potuto fermare e tutti i giorni si espone al rischio di essere contagiato per mandare avanti un Paese in difficoltà.
Non sappiamo se, però, il fatto di poter continuare a lavorare paradossalmente possa essere salvifico, poter tenere mente e corpo impegnate aiuta, non solo a sentirsi utili, ma a pensare meno, la mente in questi momenti può giocare brutti scherzi o può essere un valido alleato. Ci sembra di capire che la notte, nel momento in cui si abbassano le difese, salgono a galla le ansie e le paure che abitano il proprio mondo interiore. Oggi più che mai si stanno registrando diffusi stati d’ansia nelle persone, proprio perchè esiste un reale stato d’allerta che provoca questo stato emotivo. Siamo tutti preoccupati perchè fuori c’è un pericolo che potrebbe mettere a rischio la propria vita e, ancora di più, quella di persone più fragili. Provando a pensare positivo, però, ci sembra che tu stia usando tutte le precauzioni possibili per non essere contagiata e, inoltre, come molti, stai rivalutando ciò che c’è di veramente importante nella vita. Forse questo fermo obbligato sarà utile per tutti, e solo con una simile emergenza, abituati a ritmi frenetici, sarebbe potuto accadere.
Ti consigliamo, quindi, di goderti la tua famiglia quando torni a casa e, quando ti metti a letto, di pensare a tutte le cose belle che potrai fare quando tutto passerà, perchè presto finirà. Inoltre, puoi accompagnare l’addormentamento con dei rituali, sicuramente staccando almeno 1h prima di dormire da tv, cellulari e apparecchi fonti di notizie e attivanti, magari puoi leggere un libro, farti una tisana, insomma, tutte cose che possano rilassanti, vedrai che andrà meglio.
Un caro saluto!
L’èquipe degli esperti